NON PERDERE LE NOSTRE MENTI E I NOSTRI CUORI QUANDO NE ABBIAMO PIU’ BISOGNO – Jon Kabat Zinn
Mindfulness, guarigione e saggezza al tempo del COVID-19
Jon Kabat Zinn:
Innanzitutto voglio ringraziare tutti voi!
E’ un assoluto piacere per me essere qui e realizzare questo incontro. Da quel che capisco guardando il mio schermo sono presenti 1000 persone su Zoom, ma in realtà in questo stesso momento ci sono collegate circa 21 mila e 500 persone da tutto il mondo.
Naturalmente non ho la possibilità di guardare i volti di voi tutti, né le 1000 persone qui su Zoom né tanto meno le 21 mila e 500 persone collegate da tutto il mondo; però volevo che voi sapeste che anche se io non vi conosco personalmente, una delle principali ragioni per cui ho suggerito di creare quest’incontro è che questa si può considerare una sorta di espressione di quello che si definisce Indra Net o “Rete Indra”.
Si tratta di un’antica immagine di un diamante dalle multiple sfaccettature, in cui ciascun nodo che compone la rete interna del diamante è riflessa da ogni singola faccia di esso e allo stesso tempo le riflette tutte.
E dunque in un momento come questo, in cui tutti noi stiamo affrontando livelli enormi di paura e di incertezza e di stress, in cui tutti sono chiusi nelle proprie case, o dovrebbero essere chiusi nelle proprie case, perché così ci hanno suggerito gli esperti epidemiologi per affrontare questa pandemia, in cui tutti noi abbiamo bisogno di imparare ad affrontare questa situazione e prenderci cura di noi stessi nel senso più alto e profondo, noi siamo tutti interconnessi. E questa che stiamo realizzando oggi è una manifestazione della profonda interconnessione che esiste in questo momento tra di noi, e allo stesso tempo della profonda consapevolezza che il mondo sta soffrendo, se non addirittura morendo.
E che siamo tutti radicati nella nostra profonda capacità di comprensione, che tutti noi abbiamo come esseri umani, e che non abbiamo bisogno di acquisire perché la possediamo già dentro di noi, dobbiamo semplicemente rispolverarla, che altro non è che un sinonimo di Mindfulness.
E io dubito che tutti voi 21 mila e 500 e più persone che sono ci sono collegate qui oggi l’abbiano fatto senza avere la coscienza di quanto la Mindfulness sia importante e fondamentale in un momento come questo.
E dunque se io ho sempre sostenuto che la Mindfulness fosse importante l’anno scorso anche qualche settimana fa, è infinitamente più importante in questo momento presente.
Molti di voi potrebbero essere nuovi all’esperienza della Mindfulness, o addirittura potrebbero non avere idea di cosa sia o di cosa riguardi e tuttavia hanno deciso di venire e di essere presenti in ogni caso, e invito tutti voi a sperimentare questa pratica nella vostra vita soprattutto in questo momento in cui la posta in gioco è straordinariamente alta per tutti noi, anche se tutto ciò era vero già prima dell’avvento del coronavirus.
Noi abbiamo preso una direzione che non ha prestato alcuna attenzione al naturale equilibrio del nostro pianeta, e adesso invece abbiamo bisogno di comprendere quello che sta accadendo realmente.
Questa distanza sociale che ci è stata imposta e che noi in questo momento stiamo affrontando, per quelli tra voi che sono già “meditatori”, è quasi una sorta di invito per mettere in pratica un ritiro di meditazione.
E infatti quello che io sostengo da decine di anni è che ha i veri ritiri meditativi non si svolgono presso qualche centro buddista o qualche centro meditativo; il vero ritiro di meditazione è la vita su questo pianeta.
In questo momento di crisi nel quale i nostri governi ci stanno invitando a stare nelle nostre case e a non incontrarci, a non interconnetterci con le altre persone, se non con un ristretto numero di persone nella nelle nostre famiglie, per il periodo necessario a sconfiggere il virus, tutti noi a dobbiamo effettuare un radicale atto di amore e compassione per ognuno di noi per gli altri, perché noi spendendo le nostre relazioni sociali per connetterci realmente con noi stessi e con gli altri.
E dunque si tratta di capire come tutti noi affronteremo queste difficoltà. Non si tratta di vedere come noi possiamo materialmente affrontare questo ma come effettivamente a possiamo trovare le risorse interiori che ciascuno di noi possiede per crescere e per guarire e per trasformarci in questo particolare momento, per far sì che la specie umana possa.
Senza scendere nei particolari di un discorso più ampio sull’enorme incertezza e lo stress che tutti noi, in un modo nell’altro, stiamo affrontando in questo momento, prendiamoci qualche momento per renderci semplicemente conto che ciascuno di noi avrebbe potuto fare qualcosa di diverso in questo momento, ma ciascuno di noi ha fatto la scelta, da ogni parte del mondo, di essere in questo momento parte di questa famiglia di persone, intenzionalmente e con profonda interconnessione, e che queste profonde connessioni cominciano con noi stessi.
E dunque non importa che voi abbiate meditato per 50 60 o 70 anni o che siate nuovi a questa pratica, adesso assumete una postura che incarni dignità, non importa che ora sia del giorno e della notte, e meglio che potete lasciate che la consapevolezza abbracci il vostro corpo, sia che voi siate seduti o che voi siate in piedi oppure che voi siate stesi.
E semplicemente sentite il corpo che respira.
E mentre state ascoltando la mia voce concentriamoci sulle sensazioni del respiro.
E naturalmente tutti i nostri pensieri e le nostre emozioni e tutto il resto restano sempre lì, perché questo non cambierà niente, tranne il fatto che esso ha la potenzialità di cambiare qualsiasi cosa, perché trasforma il nostro modo di relazionarci con tutto ciò che sta accadendo nel mondo, quello che possiamo controllare e quello che non possiamo controllare; quello che ci piace e quello che non ci piace. E parte di questo processo è abbracciare il momento presente.
E parte di questo processo è “farsi amica” questa immobilità, è essere nel momento presente, è non dover fare niente, non dover andare da nessuna parte, non dover comprendere niente. E quindi invitiamo noi stessi a restare a casa, nel nostro corpo, nel momento presente, nell’infinito momento presente che noi chiamiamo “ora”, con il respiro che entra e che esce, momento per momento, respiro dopo respiro.
Essendo tutti insieme qui presenti da ogni parte del mondo e respirando insieme e in un certo senso “cospirando” insieme.
E per coloro che sono nuovi alla pratica della meditazione e anche per coloro che non sono nuovi alla pratica della meditazione può aiutare semplicemente pensare al fatto che la meditazione non è qualcosa che bisogna fare bene o un’altra cosa in cui bisogna essere bravi. Perché letteralmente non c’è nessun posto dove andare o niente di particolare da fare, o qualcosa di speciale da sentire o da raggiungere in questo momento.
Perché quello che state sentendo in questo momento è estremamente speciale sia che stiate ascoltando o annusando o sentendo o toccando o assaggiando o che abbiate qualsiasi tipo di emozioni cognitiva o di pensiero, perché invece l’invito qui e di restare di riposare in questa consapevolezza con le cose esattamente così come sono.
E ancorare la nostra attenzione, perché essa normalmente è così instabile e così agitata, al corpo e alle sensazioni del respiro, forse nella vostra pancia o nel vostro petto o nelle narici o semplicemente all’intero respiro che entra e che esce dal corpo e metaforicamente, se non proprio letteralmente, cavalcando le onde del respiro durante tutta la sua durata mentre entra e durante tutta la durata mentre, momento per momento con piena attenzione e consapevolezza.
Da soli ed insieme con le oltre 21 mila persone che sono presenti da ogni parte del mondo allo stesso momento nella stanza.
Riposando nella consapevolezza insieme.
Sia che siate con gli occhi aperti, va bene, o che siate con gli occhi chiusi va bene ugualmente.
E per coloro che sono nuovi alla pratica della meditazione sappiate che ciò che vi sto invitando a coltivare e sto invitando a sentire è forse il lavoro più difficile al mondo per un essere umano, il riuscire anche semplicemente ad avere due momenti di piena coscienza o consapevolezza; e quindi siate gentili con voi stessi e anche se le vostre menti sono portate via dall’ansia o dai pensieri sul futuro, o dalla rabbia per ciò che leggete sui giornali o che vediamo in TV, questo è parte stessa della pratica, non c’è niente di sbagliato che state facendo, e quindi semplicemente lasciatelo arrivare e lasciatelo entrare al centro della vostra consapevolezza, perché magari vi ha già portato via dal vostro respiro e dal vostro corpo, e quindi potete semplicemente riposare nella consapevolezza, senza cercare di raggiungere niente o incolpare voi stessi o di pensare che siete cattivi meditatori.
Questa è semplicemente la schiuma che c’è in superficie perché ciò in cui noi ci stiamo calando in questo momento è la più profonda e più bella essenza dell’essere umano: la capacità di incarnare la spaziosa presenza del nostro cuore aperto, ciò che noi chiamiamo consapevolezza; ed è già nostra, è già qui presente.
E se la nostra mente si allontana per migliaia di volte, ogni volta notiamo che non è nel corpo o nel respiro, notando e registrando di cosa si tratta, la paura o i pensieri o le preoccupazioni o il dolore, e semplicemente mettiamo fuori un tappeto di benvenuto, è il meglio che possiamo fare, e semplicemente guardiamoli dissolversi come in effetti succederà, perché come tutto il resto queste formazioni della mente sono transitorie sono inpermanenti, e quindi ristabilite la vostra attenzione al corpo, alle sensazioni del respiro
E ancora una volta in questo momento presente che noi chiamiamo ora riposiamo qui nella consapevolezza
E ora, e ora, e ancora ora (insomma avete capito)
Dov’è la vostra mente in questo momento? sta abitando il vostro corpo, sperimentando le sensazioni del respiro così come sorgono e passano in ogni inspirazione e ogni espirazione, o sono perse tra i pensieri o in qualche altro posto o catturate nella turbolenza delle emozioni della mente e delle circostanze dove ci troviamo? E ancora una volta non c’è niente di sbagliato in tutto ciò ma è molto utile sapere che cosa sta succedendo nella nostra mente in questo momento
Perché è qui che c’è la vera la libertà. Perché le condizioni presenti sono quello che sono e attualmente condizioni presenti ci offrono molta più possibilità per una trasformazione, per una guarigione e per una saggezza
E allo stesso tempo riconoscete forse che la vostra consapevolezza è più grande di quanto voi stessi siate, o forse che voi stessi siate molto grandi di quanto pensavate di essere
E io vorrei sfidarvi a vedere se riuscite a trovare l’angolo della circonferenza della vostra consapevolezza, o forse il centro della vostra consapevolezza, e in questo modo potreste scoprire che la consapevolezza è come lo spazio cioè senza confini e non c’è un centro o una periferia perché ogni posto è il centro
E noi possiamo attingere a questa consapevolezza per promuovere azioni sagge nel mondo
E per ora se noi possiamo utilizzare nel miglior modo possibile questo tempo coltivando questo nostro accesso alla consapevolezza e per per familiarizzare con esso per diventare intimi con esso.
E noi quindi adesso siamo coinvolti in questa in una sorta di enorme trasformazione che sta affamando il pianeta e dobbiamo tornare ogni volta continuamente a questo momento a questo respiro a questo stare seduti qui, a questo essere da soli, in quanto noi siamo tutti soli e siamo tutti insieme e noi siamo soli insieme.
E quando coltivate la consapevolezza giorno per giorno la portiamo dentro di noi dentro i nostri cuori 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
Riconoscendo l’enorme privilegio che abbiamo.
Noi possiamo raccontarci qualsiasi cosa nella nostra vita, ma resta il fatto che come vediamo un minuscolo virus può effettivamente e completamente di sregolate il mondo intero.
Quindi ancora una volta in questa meditazione guidata l’invito è di ricominciare da capo ogni volta di nuovo in ogni momento in ogni respiro che entra e di non dimenticare che questo virus che attacca uccide quando entra nel nostro tratto respiratorio è nei nostri polmoni… quindi nel momento in cui noi possiamo respirare non dobbiamo darlo per scontato poiché è un incredibile miracolo che i polmoni possano mantenere un intero organismo vivo, che è costituito da miliardi centinaia di miliardi di cellule, e può mantenere vivo il cervello che ha miliardi di neuroni e triliardi di impulsi elettrici che cambiano costantemente in base a quello che pensiamo a quello che facciamo a quello che affrontiamo delle nostre vite incluso quando pratichiamo.
Dunque per i minuti che restano ancora per questa meditazione guidata l’invito è ancora una volta a tornare al nostro respiro; respiro dopo respiro e l’invito è di restare nelle nostre case nella nostra consapevolezza senza allontanarci da niente di quello che stava accadendo nella nostra vita in questo particolare momento, e di praticare in questo modo per i momenti che rimangono come se la vostra vita dipendesse da questo.
Io credo che voi non sareste stati presenti oggi se non aveste già in qualche modo avuto l’intuizione che le vostre vite dipendono dal respiro
Che le nostre vite dipendono da la nostra consapevolezza e dalla nostra coscienza, senza perdere le nostre menti, così come il titolo di questa di questo incontro suggerisce, e i nostri cuori, in questo momento in cui noi assolutamente ne abbiamo bisogno.
E quindi praticare come se la nostra stessa vita dipendesse da questo, e in effetti è così in molti più modi che noi pensiamo.
Quindi quando siete pronti vi invito a aprire gli occhi lentamente con consapevolezza.
Domande e Risposte
Bob Liscott da Boston: La mia domanda riguarda le persone che sono a casa. Io sto terminando il mio ciclo di insegnamento di otto settimane di MBSR e le persone che hanno partecipato si sono sentite davvero “benedette” per aver partecipato al corso di proprio in questo momento. E noi abbiamo fatto i primi esercizi molto semplici all’inizio della pratica durante le settimane passate, quando la storia dell’epidemia era giusto all’inizio, e io ho cominciato a chiedere loro come si sentivano e come stavano rispondendo, e dopo la parte iniziale in cui stavano seduti e dovevano focalizzarsi sul presente, e la risposta era letteralmente che era come il giorno e la notte, perché le persone si sentivano riportate al momento presente, si sono sentite radicate e centrate grazie alla pratica e hanno potuto vedere questa enorme a trasformazione, e quindi John credo che questo sia esattamente il link che ci manca in questo momento; perché le istruzioni a livello nazionale che ci stanno dando sono di restare a casa e di chiuderci nelle case di lavarci le mani, e invece io penso che noi abbiamo bisogno di te su quel palco, perché sicuramente abbiamo bisogno di qualcosa in mezzo a tutto questo, perchè vorrei poter portare questo tipo di pratica a più persone.
Jon: Grazie Bob per le tue osservazioni e per la tua domanda. Certamente mi riscalda il cuore il fatto che tu abbia assistito a questo tipo di esperienza durante questo periodo, e la cosa importante è il fatto che noi tutti possiamo essere testimoni che è la pratica stessa a fare a realizzare questo e non il fatto che io sto insegnando l’MBSR; è la pratica stessa che ha guarisce che provoca una trasformazione. E parte di questo consiste nell’ascoltare gli altri, nell’ascoltarci gli uni con gli altri come noi stiamo facendo adesso in questo momento in cui non siamo 30 in una stanza ma più di 20.000 persone, e nessuno di noi sa come affrontare questo problema ed è sicuramente terrificante e tuttavia non è una ragione sufficiente per noi per perderci, soprattutto quando le nostre menti e ne hanno bisogno. Nessuno di noi è stato in grado di anticipare o di prevedere tutto ciò che sta accadendo, per esempio le industrie che stanno chiudendo, e le persone che stanno morendo. Noi abbiamo realmente bisogno di confidare nella verità in questo particolare momento, nelle evidenze scientifiche e non di andare su opinioni opposte su come “sarebbe se”, perché è così che funziona la mente umana, e il fatto che noi siamo tutti qui presenti a meditare è esattamente ciò di cui il pianeta ha bisogno. Adesso noi tutti stiamo prendendo rifugio e dobbiamo sapere che parte del rifugio è qui e nel nostro stesso cuore e nel restare nella consapevolezza dell’amore e nel riconoscimento della nostra interconnessione. Come all’interno del nostro corpo il cuore porta il sangue a tutto il nostro corpo e che il sangue sia fornito nella stessa misura a tutte le nostre cellule e che sia egualmente distribuito, allo stesso modo nella politica, nel corpo politico, se noi non risolviamo il problema dei senza tetto e dei rifugiati e della povertà e della violenza è come se stessimo privando una parte del corpo del sangue che gli serve.
Lexy Rose da Londra: Io sono una psicologa di Londra e la mia domanda è simile alle due domande precedenti. Io sono sicuramente scioccata e preoccupata per l’impatto che il virus sta avendo a sulle persone, non solo per quanto riguarda la salute ma anche per la situazione economica e finanziaria. E ciò di cui mi rendo conto è che in questo momento le persone hanno maggiore bisogno di aiuto e quindi la mia domanda è cosa secondo te abbiamo bisogno di fare per aiutare queste persone.
Jon: Sicuramente non c’è una risposta univoca a questa domanda e questo è una delle ragioni principali per cui io faccio quello che faccio, nel senso che se tu ascolti profondamente te stessa tu saprai che cosa fare e saprai trovare la strada e tu non devi risolvere il problema. Tutto ciò di cui tu hai bisogno è semplicemente essere di aiuto e aiutare gli altri in maniera disinteressata e prenderti cura dei tuoi bambini o prenderti cura di qualcuno che è malato o di qualcuno che è solo e usare l’immaginazione. E questa è un’importante parte della Mindfulness, e quindi ciò che credo è che nel momento presente non si tratta di leggere i giornali o di guardare un telegiornale in più al televisore, che ci rende ancora più arrabbiati e ancora più atterriti. Ma è semplicemente ascoltare qui dentro noi stessi, e questa è la cosa che noi possiamo fare adesso, semplicemente adesso, magari domani potremmo fare qualche altra cosa. Ci sono per esempio degli studenti in medicina che ancora non sono laureati ma che si sono fatti avanti per aiutare le persone che si trovano in terapia intensiva e ciò sta accadendo spontaneamente. E questo è parte della bellezza della nostra specie perché sta diventando evidente come ciascuno di noi è una cellula dell’unico corpo che è appunto il pianeta, e quindi ciascuno di noi possiede tutta l’intelligenza per fare ciò che c’è bisogno di fare nella maniera più integra possibile; e se non lo faremo allora impareremo una lezione a nostre spese perché il mondo e ci schiaffeggerà con violenza.
C’è una profonda lezione che noi dobbiamo imparare da tutto ciò e ognuno di noi ha modi incredibilmente creativi per contribuire e non si tratta semplicemente di chiedere agli esperti, perché non ci sono esperti in questa situazione, ci sono semplicemente gli esseri umani. Io vorrei dare un particolare ringraziamento a all’Italia. Io molti a amici insegnanti di MBSR, così come ovviamente in altri paesi d’Europa in Asia, e io vorrei inviare loro una profonda manifestazione di dolore e di amore per l’agonia e al contempo per la bellezza delle persone che cantano dal balcone delle loro delle case in cui sono chiusi… e cantare è un modo per supportare la nostra umanità quando noi ci sentiamo più isolati, più messi sotto pressione e più spaventati.
Jon: Sei Italiano?
Juan Camilo: No, Sono Colombiano. Sono uno Psicologo Clinico, lavoro molto con i tuoi protocolli, quindi apprezzo molto il tempo con te ora facendo questa meditazione. Grazie a tutti coloro i quali sono online. Vorrei davvero sapere se potessi darci alcuni esempi di meditazione “attiva” (pratica informale) da fare nelle nostre case, e dircene qualcosa a riguardo, lo apprezzerei molto. Jon: Che cosa intendi per Meditazione Attiva?
Juan: Per esempio, una meditazione che puoi fare contemporaneamente ad altre attività, per esempio attività fisica.
Jon: Bene, ci sono un paio di cose che avevo in mente che dovrei menzionare, ma poiché stai facendo questa domanda, cercherò di collegarle a questa risposta.
Una cosa è che, così come ho iniziato dal dire, tutto è meditazione, quindi se stai facendo esercizio fisico, perché non farlo in modo Mindfull (con consapevolezza), se per esempio ti capita di avere attrezzi ginnici. Il modo più potente per lavorare “con” questo sarebbe il Mindfull Hatha yoga, vai al pavimento, e comincia a muovere il tuo corpo in vario modo e lasciare che sia il tuo corpo ad insegnarti cosa devi sapere. Se ti trovi ad avere attrezzi ginnici, o qualsiasi cosa tu stia facendo, saltando alla corda, puoi farlo con piena consapevolezza e quindi diventa pratica meditativa. Cucinare è una fantastica pratica meditativa. Vestirsi al mattino, in modo non meccanico, ma con consapevolezza, non c’è nulla che non sia pratica: ire buongiorno ai tuoi figli, se hai figli, o ai tuoi genitori, o face-timing, o qualsiasi cosa stiamo facendo per restare in contatto con tutto questo isolamento sociale. Tutte queste sono pratiche meditative, tutte possono essere pratiche di consapevolezza. E’ tutto quello di cui hai bisogno, per essere presente. La cosa che vorrei suggerire… che inserirò nella tua risposta…
Sto presumendo che tutti stiamo dormendo bene o male, stiamo tutti dormendo, in una certa misura. Vorrei suggerire che quando vi svegliate al mattino, prima che saltiate fuori dal letto e prendiate il telefono e iniziate a leggere le notizie o accendiate la televisione, provate a restare stesi sul letto, in quella che nella tradizione Yoga viene chiamata la posizione del cadavere (Savasana), stesi sulla schiena, con le gambe stese e i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Potete restare stesi sotto le coperte e finire il “lavoro” di svegliarvi, vedere se potete portare piena consapevolezza al vostro corpo come un tutt’uno, steso nel letto, che respira, al mattino e vi sveglierete meglio, rispetto a se vi alzaste dal letto di colpo, che non è svegliarsi affatto, ma solo andare immediatamente con pilota automatico. Poi trasformate il più possibile la vostra giornata in un ritiro meditativo, così che se avete bisogno di parlare a qualcuno, designate un tempo specifico per farlo o se avete bisogno di leggere il giornale, o aggiornarvi con le notizie in televisione. Qualsiasi cosa stiate facendo, fate una scaletta, se potete, in modo da avere un certo grado di ripetitività, perché siamo in una tale situazione di incertezza e le cose stanno cambiando così velocemente ogni giorno, e se siamo confinati a casa, e facendo questo per compassione verso altre persone, perché non sappiamo chi abbia il virus e chi no (E negli Stati Uniti non abbiamo nessun test, siamo, in un certo senso, imbarazzantemente equipaggiati male per tutto ciò, in teoria una grande nazione tecnologica invece siamo molto indietro, per varie ragioni). Possiamo usare ogni aspetto della nostra vita come pratica di consapevolezza, addirittura andare in bagno, prendersi cura della casa, le pulizie, connettersi con le persone su face-time, abbracciare le persone con cui state vivendo, amarle.
Questo momento dell’ORA non si ripeterà mai, anche se non ci fosse la pandemia, sarebbe la cosa più importante da fare, ma quando impostiamo il pilota automatico, siamo così impegnati ad andare da un’altra parte, andare a lavoro, o compiere questo o altro, che spesso dimentichiamo chi sta facendo tutto il “da farsi”. Coltivare l’essere in questo modo non è un lusso è un’assoluta necessità per vivere la vita con integrità. E come stavo suggerendo, c’è molto altro da dire al riguardo, è anche un profondo ottimizzatore di salute e benessere, la resilienza, la capacità di essere resilienti biologicamente e psicologicamente e nel sociale rispetto all’incertezza, e ad un gran numero di difficoltà. Quindi Soren, immagino che ora finiamo con le domande. E’ una piccolissima frazione delle 24.000 persone. Ma come ho suggerito, rispondete alle vostre stesse domande, perché anche questo fa parte della pratica meditativa.
Non cercando di riflettere alle risposte, ma restando nel non sapere, e con un ascolto molto profondo di da dove le domande stiano venendo.
Conclusione
Nei restanti momenti che abbiamo, per prima cosa ricordiamo che il nostro essere qui insieme, il nostro essere stati qui insieme, non finisce nel disconnetterci. Ricordiamo che ci porteremo l’un l’altro nel cuore, solo in virtù dell’esserci connessi in questo modo.
Io, per conto mio, mi sento molto profondamente toccato dal fatto che tutti voi vi siate presentati per questo.
E’ stata una vera scelta, per quelli di voi che sono rimasti, sono stati 90 minuti della vostra vita.
Che migliaia di persone si siano immerse nel fare questo, è veramente una dichiarazione di quanto in salute siamo come specie e questa salute potrà solo crescere.
Supereremo questo virus, ci addoloreremo per tutto ciò per cui essere in lutto, e speriamo che impareremo la profonda lezione di tutto ciò. Perché questo virus, potrebbe essere solo il precursore di qualcos’altro a venire, di cui non sappiamo nulla, ma che potrebbe essere addirittura più pauroso.
Dunque abbiamo davvero bisogno di trovare, e “condurre con”, la nostra profonda integrità umana. E la cosa bella è che già l’abbiamo, non dobbiamo cercarla, dobbiamo solo incarnarla, l’un per l’altro.
La pratica ci aiuta a ricordare e rinnovarci in modi che ci permettono di trasformare la vita stessa nella pratica meditativa, la vita stessa in (hearthfulness practice 1:26) pratica della gentilezza? e nella coltivazione della compassione e nel riconoscimento delle nostre più profonde interconnessioni.
Quindi nei momenti restanti di questo tempo insieme oggi, immergiamoci nel silenzio; ancora una volta ristabilendo noi stessi (se siete ancora online) con la percezione del corpo nel suo insieme, seduto qui che respira. Prova ad “arrenderti” ad abitare la sconfinata spaziosità del tuo cuore, completo dentro e fuori te stesso? (hold o all in and of yourself ) e parte di cerchi molto molto più larghi di pienezza, grazie a questa profonda interconnessione.
Il mondo ha bisogno di te, il mondo ha bisogno di ognuno di noi, il mondo ha bisogno di tutti i suoi fiori e ha bisogno di un fiorire di tutto ciò che c’è di più profondo e migliore in tutti noi. Tutto ciò è catalizzato probabilmente meglio dall’esercitare i muscoli della mindfulness. Che tu sia un primo soccorritore, che tu sia in prima linea, o supportando chi è in prima linea, che tu sia un nonno/a, un genitore, che tu sia un partner o una sposa, oppure che tu abbia lavoro da poter fare da casa, che tu abbia già perso il lavoro; se sei cui in questo cerchio di connessione profonda, ora, allora vi appartieni e sei benvenuto.
Permetti a te stesso di sperimentare che, in questo momento, sei già tutto (a casa), sei già completo, così come sei, con le cose così come sono già.
Possiamo partire da questo, un momento alla volta, non sapendo quello che accadrà, ma per lo meno radicati con intimità a questo non sapere, nel riconoscere che è degno di fiducia, e che possiamo portare un profondo equilibrio della mente, del cuore e del corpo in questo momento.
Perché questo è ciò che ci offre la Vita, quello che la nostra biologia ci sta offrendo in questo preciso momento.
Siamo già un tutto, siamo già completi, non c’è altro posto dove andare se non stare qui, non c’è qualcosa da fare altro che quello che devi fare adesso.
Non c’è qualcosa di speciale che tu debba raggiungere per essere una bella persona, una persona migliore, un miglior praticante.
Sei già il meglio così come sei. (you are allready as good as it gets), e riconoscilo e permetti che sia così com’è, imparando da questa accettazione.
Che si stia parlando, o che si stia in silenzio, la pratica meditativa va avanti, così come il cuore continua a battere in ognuno di noi.
In modo molto profondo sento come se i nostri cuori stiano battendo insieme.
Che la tua vita continui a svolgersi con saggezza, gratitudine, chiarezza, presenza della mente e del cuore.
Restando con il “dominio dell’essere” (la presenza) mentre devi essere socialmente separato o isolato, o in quarantena o confinamento. Non perdendo la bellezza e la pienezza. Qualsiasi cosa stia accadendo nel presente, la consapevolezza è grande abbastanza per reggerlo e per abbracciarlo in modi che ottimizzano i nostri potenziali per fare ciò che è necessario fare quando la testa e il cuore e il mondo sono in profondo allineamento.
Un profondo grazie per aver partecipato, per rispondere a questo invito.
Non vedo l’ora, metaforicamente se non letteralmente, di vedervi, nel continuare a praticare insieme e trasformare il mondo in una classe di MBSR e un’avventura di Mindfuness.
Mettiamo in campo tutte le forme di intelligenza umana in questo momento di crisi globale che passerà e che stiamo collaborando, aiutando a far passare, imparando come trasformare le nostre vite a casa, per quanto caotiche e dirompenti possano essere, in questo ritiro di meditazione globale.
Ci vediamo Lunedì!
(https://www.eventbrite.com/e/livestream-jon-kabt-zinn-cultivating-mindfulness-at-this-critical-time-tickets-101254729622)
Un ringraziamento speciale da tutti noi di In Mindfulness a IDA, LIBERA e DOMENICO per il loro impegno nella traduzione di questo evento!