COLTIVARE LA MINDFULNESS DURANTE I MOMENTI CRITICI, Jon Kabat Zinn
La vita si svolge in questo momento presente e c’è così tanto da guadagnare dalla condivisione qui, in questo spazio online, mentre continuiamo a mantenere questa distanza sociale imposta, in quanto rispettiamo l’invito a prenderci davvero cura gli uni degli altri, restando all’interno nostre ristrette reti relazionali per tenere sotto controllo questo virus altamente contagioso e metterci finalmente alle spalle questa infezione.
Naturalmente sappiamo che tutto ciò sta disturbando in maniera enorme il nostro vivere ovunque, e quindi davvero il mio intento è di onorare il senso di comunità che si sta creando qui, così come quello di molte altre comunità di persone che si stanno radunando, insegnanti di meditazione, musicisti, artisti, insegnanti delle scuole elementari per trovare dei modi per riuscire a stare davvero insieme e per rifugiarci insieme nella nostro profonda interconnessione. Dunque la pratica della meditazione formale e della consapevolezza è in un certo senso un radicale atto di attestazione che noi siamo tutti insieme e che non siamo limitati nei confini del nostro corpo. Così quando prendiamo il nostro posto qui, sia letteralmente che metaforicamente, in realtà siamo coinvolti in qualcosa che riconosce la nostra profonda interconnessione.
E quanto più grandi sono le nostre personali “narrazioni” e le nostre paure, quando queste collassano, come è successo a molti di noi nelle ultime settimane, perché nessuno di noi si aspettava che qualcosa del genere potesse sconvolgere tutto il mondo e minacciarci con la malattia e la morte, tanto più radicale è questo atto di sanità mentale per noi, essere qui presenti insieme.
E vorrei che voi sapeste che anche se non riesco a vedere le 1000 o 10.000 persone su questo schermo, o qualunque sia il vostro numero, io sento che posso sentirvi; sento che voi siete presenti e so che continueremo a lavorare insieme non solo durante questa settimana ma anche in futuro, forse in maniera differente o forse nello stesso modo, finché tutto questo sarà davvero alle nostre spalle.
Io sono pronto a farlo perché mi sento di parte di un insieme molto più grande di tutti noi, che insieme stiamo imparando ad adeguarci a queste circostanze, stiamo imparando quali sono le vere lezioni da cui apprendere, come specie e come Nazioni e come cittadini, in modo da non commettere più errori insensati in futuro che ci possano mettere nuovamente a rischio, se cose simili accadranno di nuovo in futuro, forse in maniera ancora peggiore. E voglio anche riconoscere che potrebbe darsi che le persone che hanno più bisogno di partecipare a questo programma, o questo meeting, o in qualunque modo vogliamo chiamarlo, non abbiano le risorse per farlo, o il tempo, perché magari sono lì fuori in prima linea, come i primi soccorritori, o coloro che sono addetti a consegnarci il cibo, o potrebbero essere persone che non hanno cibo, o riparo, o risorse anche solo per possedere il computer, l’accesso a Internet. E quindi se noi adesso siamo su questa piattaforma insieme, significa che in un certo senso abbiamo il lusso e il privilegio di poter godere di quest’occasione per mettere appunto lo strumento della nostra attenzione e della nostra consapevolezza, in modo da riuscire a rispondere piuttosto che reagire ai forti livelli di stress, disaggregazione e dolore, sia emotivo che fisico, soprattutto se ci ammaliamo. Quindi concediamoci qualche momento ora e lasciamo andare semplicemente tutto ciò che sta arrivando; non ha importanza ciò che bolle nelle nostre menti, non dobbiamo respingere nulla, al contrario, mettiamo fuori un tappeto di benvenuto per qualsiasi cosa ci sia. Stiamo imparando ad entrare in una dimensione della nostra vita che è sempre qui e che noi molto spesso semplicemente non accettiamo, o alla quale non prestiamo sufficientemente attenzione. Questa è la nostra capacità di stare con qualsiasi cosa sorga nella consapevolezza, senza allontanarlo, nè inseguirlo, senza esserne sconvolti, sia che ci siano pensieri turbolenti o tempeste emotive che accompagnano il flusso dei nostri pensieri, o altre cose che emergono durante questa nostra esperienza, quindi vediamo se possiamo semplicemente sintonizzarci sul fatto che siamo seduti qui, o sdraiati, o in qualsiasi altra posizione in cui possiamo trovare una postura che incarni l’intenzionalità e una profonda interconnessione e consapevolezza, e portiamo la nostra consapevolezza sul fatto che sorprendentemente, a meno che non vi troviate ad essere affetti dal COVID19, noi stiamo respirando, e che il respiro è una cura in se stesso, e che non ci troviamo con un respiratore, al contrario di molte persone che invece sono costretti ad essere intubati per poter superare la malattia e continuare a vivere.
Dunque possiamo portare nella nostra consapevolezza una cosa che noi diamo così tanto per scontato, vale a dire il fatto che stiamo respirando e che il respiro si prende cura di se stesso, e possiamo semplicemente cavalcare le onde del respiro, dell’ispirazione e dell’espirazione, e di tutte le sensazioni ad esso associate nel corpo, momento per momento, per momento, mentre siamo qui seduti.
Tutto il resto, tutto lo stress, tutta la paura, tutto il dolore, tutta la perdita sono ugualmente presenti, siamo solo invitando la nostra consapevolezza delle sensazioni del respiro nel corpo a prendere il centro della nostra attenzione, momento per momento.
E quindi in un certo senso questo è un nuovo posto dove rifugiarsi, un nuovo luogo dove poter prendere residenza, che è sempre stato qui, e su cui possiamo sempre contare.
Sia che stiamo meditando da anni o decenni, o che siamo nuovi alla pratica, non si tratta di trovarsi altrove, o di avere una sensazione speciale, si tratta di restare esattamente dove siamo e come siamo, e semplicemente abbracciarlo in questa nuova vecchia dimensione di consapevolezza, la capacità di cui abbiamo sempre avuto bisogno per imparare ad abitare la nostra consapevolezza, così semplicemente cavalcando le onde di questo respiro che entra e che esce.
Va bene che teniate gli occhi aperti o anche gli occhi chiusi. Sia che stiate guardando lo schermo o oltre lo schermo. Va bene qualsiasi cosa che vi faccia sentire a vostro agio, semplicemente prendendo residenza qui, per tutta la durata di questo respiro. Sentendolo, sperimentandolo durante tutta la sua durata, dalla pausa all’inversione, fino al suo nadir e poi di nuovo un’altra inspirazione. È una nuova vita che inizia e che si rinnova, e non dobbiamo lavorare per far sì che ciò accada, quindi non respingete il respiro, nè trattenete il respiro, bensì facciamo amicizia con l’universale sensazione nel corpo associata a questa capacità miracolosa.
State seduti qui e comportatevi come se la vostra vita dipendesse da questo momento e da questo respiro, come in effetti è, in molti più modi di quanti pensiamo, cercando semplicemente di cavalcare le onde del respiro, momento per momento, respiro per respiro.
Quindi vediamo se questo può essere una sorta di rifugio per tenerci fuori dalla tempesta, dalla ferocia dei venti e dalla turbolenza di ciò che stiamo vivendo, solo per questo momento senza tempo e per tutta la durata di questa inspirazione ed espirazione.
C’è solo a consapevolezza del corpo seduto durante il respirare, che dice che per ora sei tu, che stai bene, sei integro.
Qualunque cosa voi dobbiate affrontare in questo particolare momento della vostra vita e nelle attuali circostanze, potete riconoscere questa qualità di completezza dell’essere fondamentalmente ok in questa momento, lasciando che tutto il resto, tutte le sfide qualunque esse siano, anche se sono enormi, siano così, semplicemente.
Per adesso c’è solo questo respiro e questo corpo seduto qui, in una relativa quiete, e nella dignità di aver scelto di essere presente in questo modo.
Sia che voi stiate meditando da 100 anni, o che siate nuovi alla pratica della meditazione, scoprirete che la mente anche quando non è stressata ha una vita propria. E solo perché le abbiamo chiesto di cavalcare le onde delle sensazioni del respiro non significa che la mente rimarrà ferma, perché essa è molto labile e andrà qui e lì, a visitare il passato e il futuro, e si lascerà facilmente trasportare dal flusso dei pensieri. È importante ricordare che tutto questo fa parte del processo, non significa che siete dei cattivi meditatori o che state facendo qualcosa di sbagliato; è solo la mente umana e ciò che ci interessa davvero non è il respiro in sè. Ciò che stiamo realmente coltivando e la nostra capacità di consapevolezza stessa, quindi è la presenza che è importante, non gli oggetti della nostra attenzione, come le sensazioni del respiro. Pertanto ogni volta che notate che la vostra mente è andata da qualche altra parte e vi siete dimenticati del respiro nel vostro corpo, quello è un momento di consapevolezza, perché vi siete resi conto che state pensando, siete presi dall’emozione. E non significa nemmeno che dovete tornare al respiro perché la consapevolezza stessa è più importante.
Per chi di voi sia nuovo alla pratica della meditazione è molto utile notare cosa c’è effettivamente nella vostra mente, e quando le sensazioni del respiro non sono più così predominanti o affatto presenti, osservando cosa c’è nella vostra mente, quali emozioni sentite e come vi sentite nel corpo in questo momento, quanta contrazione, quanta rabbia, tensione, paura, semplicemente lasciandole andare e tornando alle sensazioni del respiro, perché il vostro corpo sta ancora respirando, non importa quanto spaventata o contratta possa essere la mente, il corpo sta ancora respirando e possiamo realmente risintonizzarci su di esso, senza allontanare le nostre paure, le nostre ansie, le nostre preoccupazioni, il nostro interesse per il futuro e per il passato, ma per adesso, solo per adesso, torniamo a riconoscere cosa succede nelle nostre menti e lasciamo che sia così com’è, torniamo al respiro come parte fondamentale della nostra esperienza, e se la mente vaga per 100.000 volte in pochi minuti, anche questo fa parte dell’esperienza e della natura stessa della mente. Fa parte della natura della mente ondeggiare proprio come è nella natura dell’oceano che si muova a seconda delle condizioni atmosferiche e delle tempeste. Dunque la mente può essere molto turbolenta in superficie ma, esattamente come accade all’oceano solo 20 o 30 piedi sotto la superficie, anche durante le peggiori tempeste, non vi sono che dolci adulazioni. È quel rifugio che non possiamo perseguire, perché è sempre qui dentro di noi.
Dunque non neghiamo la turbolenza, non respingiamo nulla, e ancora e ancora e ancora una volta, come una sorta di relazione amorosa, ci incoraggiamo a tornare all’oggetto principale che abbiamo scelto per noi stessi, che in questo è il sentire del corpo nel suo insieme mentre siamo seduti qui e respiriamo, ma potrebbe essere anche un’altra cosa. E ancora una volta riconosciamo dove ci porta la mente quando siamo distratti da qualcos’altro, dimenticandoci del respiro e poi tornando di nuovo ad esso amorevolmente.
In qualche modo, se vogliamo, noi stiamo facendo una sorta di allenamento della mente che ci aiuta ad esercitare il cosiddetto muscolo della consapevolezza, e lavorando con la turbolenza o con l’impazienza o la noia che possono sorgere, quelle sono solo delle onde sulla superficie dell’oceano della mente, nessuna di quelle è un reale problema perché noi possiamo semplicemente ritornare alla consapevolezza e riposare nella chiarezza, nella stabilità, nella calma, nella spaziosità del cuora aperto per affrontare qualsiasi cosa ci troviamo ad affrontare, con una nuova creatività, momento per momento.
E vi invito se potete a far sì che tutto il girono diventi una se una pratica della meditazione. Ma per ora, solo per questo momento, solo per questo respiro, più io più volte ogni inspirazione è un nuovo inizio ed è un dono, perché sappiamo che non stiamo dando per scontato il fatto di inspirare.
Possiamo ripararci dalle tempeste, e dalle più dannose tempeste interiori che scatenano le nostre reazioni quando abbiamo la sensazione di perdere il controllo precipitandoci nella paura del dolore, della tristezza e della rabbia, e tutto ciò che perfettamente naturale ma niente di tutto questo è utile in questo particolare momento, in cui ci stiamo allenando per riuscire a non perdere la testa ed il cuore quando ne abbiamo più bisogno, per tenere al sicuro i nostri cari e tutte le persone che ne hanno bisogno nel mondo. Perché la maggior parte delle persone ha bisogno di noi in questo momento e del nostro io migliore.
Questa è davvero una sorta di relazione amorosa con la sanità mentale con la piena dimensionalità di ciò che significa veramente essere TE come essere umano, quando la tua natura più profonda, ciò che gli altri amano di più in te, si irradia illuminando te stesso ed il mondo.
Tutto questo sta succedendo qui, proprio ora, in ogni momento della tua vita, sia che tu stia meditando o no, fintanto che sei disposto essere sveglio e consapevole di questo momento e di questo respiro, qui, mentre sei seduto, essendo questo essere umano.
Tra poco suonerò i cimbali per segnare la fine della meditazione formale, ma per ora vedete se riuscite ad espandere il campo della vostra consapevolezza intorno al corpo e intorno a respiro, l’insieme delle vostre esperienze come esseri umani, i vostri pensieri, le vostre emozioni, e con il sottofondo delle mie parole spalancate i vostri sensi, riposate in una piena consapevolezza che è illuminata e non si esaurisce nei confini del vostro corpo. Sentendo che siamo tutti insieme in questo particolare momento e che siamo parte di una più ampio tutto, che oggi si è sintonizzato qui, con l’intenzione di coltivare la consapevolezza e di ascoltarsi gli uni gli altri. E non ho nemmeno idea di quante persone si stanno sintonizzando ora in questo momento, ma sono di certo più di 1000, e vedete se riuscite a vedere le figure delle persone sullo schermo, se avete gli occhi aperti, o se riuscite a sentirle con il cuore, e a sentire quanto siamo sacri in noi stessi, siamo parte delle nostre famiglie e delle reti dei nostri amici, siamo parte di una rete molto più ampia di interconnessione che si estende fino a includere tutti gli esseri umani sul pianeta, ciascuno capace di soffrire enormemente – molte persone in questo momento stanno vivendo situazioni di enorme sofferenza.
Tutti noi siamo capaci di un enorme grado di consapevolezza, enorme compassione e saggezza, e forse dimentichiamo, quando siamo troppo spaventati o troppo occupati o troppo qualsiasi cosa, semplicemente dimentichiamo che siamo molto più grandi delle nostre paure e delle piccole narrazioni che ci facciamo, non importa quanto queste possano essere dispregiative o dannose, quando non riconosciamo la nostra bellezza e la nostra integrità, e per ora, solo per ora, lasciamole andare e sperimentiamo la completezza e la bellezza di noi tutti proprio in questo momento.
Ci piace dire alle persone che vengono qui ai programmi MBSR, alle tantissime persone che negli ultimi quarant’anni sono venute con ogni possibile diagnosi medica e problematiche di dolore cronico o di stress, che fintanto che respirano non c’è niente di sbagliato in loro, riversando in loro energia sottoforma di consapevolezza e compassione e cuore aperto, e ciò che è accaduto negli ultimi quarant’anni è che centinaia di migliaia, forse milioni di persone, hanno scoperto che possono svolgere un ruolo fondamentale nella propria salute e nel proprio benessere, per tutta la durata della propria vita.
Questa è una grande avventura, e dunque la meditazione non è un’altra cosa da fare durante le vostre giornate già intense. La vera meditazione è come viviamo la nostra vita momento per momento. La consapevolezza è uno strumento per contribuire all’orchestra composta da noi tutti.
Così quando sentirete il suono dei cimbali vorrei invitarvi ad aprire lentamente gli occhi se li avevate chiusi, per espandere la vostra consapevolezza al fatto che la pratica della meditazione non finisce con questo suono, ma è la vita stessa e anche se ho suonato i cimbali non significa niente perché non c’è fine a questa pratica di meditazione.
E quando ci avviciniamo a questo tipo di intenzionalità comprendiamo che tutto ciò che succede diventa parte dell’esperienza, incluso quello che sta accadendo in questo momento nelle nostre case, e nelle nostre famiglie, e nella nostra mente, tutti gli impegni che abbiamo, ciò che sta succedendo sul nostro conto bancario, le faccende domestiche, la famiglia lontana con cui non possiamo eventualmente stare, e tutto il resto che sta accadendo nelle nostre vite. In un certo senso questo è una celebrazione delle differenze e delle uniche similarità che ci sono tra noi, e un riconoscimento di quanto siamo privilegiati in questo momento di crisi anche a prenderci un po’ di tempo, come in questo momento, per stare insieme adesso, sperimentando tutto ciò come un’avventura.
E tutto questo che sta accadendo in tutto il mondo attraverso internet, con le orchestre che stanno facendo le prove online, e i gruppi rap che si mettono insieme, ed ogni altra forma immaginabile di musica o di arte, e ciò che la gente sta facendo su Internet.
Perché ESISTE internet, c’è un posto dove possiamo andare tutti noi. Perchè se tutto questo fosse successo quarant’anni fa saremmo stati molto più isolati, dunque anche Internet è qualcosa che non dobbiamo dare per scontato, anche quella è una cosa creata dagli esseri umani, e ci sono molte possibilità che questa cosa collassi e ci lasci isolati.
E voglio rimarcare che anche se accadesse noi saremo ugualmente integri come siamo, ugualmente stupendi come siamo, ugualmente connessi tra di noi almeno attraverso il cuore, attraverso la nostra umanità. E tuttavia il fatto di avere questo strumento a disposizione, che non è ancora crollato nonostante tutto lo stress che sta sopportando in questo momento, è qualcosa che dobbiamo riconoscere come una benedizione, come un contributo per superare questo problema, per guarire, e ristabilirsi ed imparare da ciò che stiamo vivendo, ad ogni livello, dal corpo, alla famiglia, al lavoro a tutto il resto.
Perché, indovinate, le pandemie sono sempre da accadute e le piaghe ci sono sempre state nel mondo, ma almeno adesso abbiamo molte più possibilità di comprenderle, e noi stessi stiamo diventando in qualche maniera tutti epidemiologi semplicemente guardando dei video o delle notizie al telegiornale, o leggendo i giornali.
Anche questo fa parte della pratica della consapevolezza, in modo da non essere risucchiati da tutte queste notizie che riempiono le nostre menti e che ci trasportano nelle nostre peggiori paure, impedendoci di essere presenti per le nostre famiglia e i nostri figli, i nostri colleghi e quelli meno fortunati di noi e per questo nostro mondo che ha così tanto potenziale per fiorire e creare benessere. E imparare le lezioni che si possono imparare da questo tipo di esperienza che sta coinvolgendo il mondo intero in questo momento.
Ora comincerò a rispondere alle domande meglio che posso. So che molti di voi hanno delle domande e lasciatemi dire solo questo: se ascoltate profondamente da dove viene la vostra domanda molto spesso potete conoscere già la risposta all’interno del vostro cuore, perché se le analizziamo, vedremo che le stesse domande sono molto più importanti delle mie risposte. Questa è una parte profonda della coltivazione della consapevolezza.
Per cui lasciamo spazio alla prima domanda.
Gaby – dall’Italia: Innanzitutto grazie per tutto quello che stai facendo, non solo stasera, ma per ciò che hai fatto durante tutta la tua vita e tutta la tua carriera, e per così le tante persone in tutto il mondo per le quali stai portando avanti l’idea e la pratica della consapevolezza. È fantastico e sta realmente creando dei cambiamenti nella vita di così tante persone, quindi grazie.
Ho una domanda che porto con me dalla scorsa sessione, riguardo alla meditazione, alla mindfulness e alla religione, e a come le persone in tutto il mondo si aggrappano ai credo religiosi per superare questi ed altri momenti difficili della vita, e a quanto ciò significhi per loro. Mi chiedo cosa pensi riguardo a questo, a come può essere collegata la mindfulness a questi profondi bisogni degli esseri umani.
Jon Kabat-Zinn: Grazie per questa domanda Gaby. Prima di tutto vorrei onorare te e tutto il popolo italiano per ciò che state attraversando, sappiate che i nostri cuori sono sintonizzati con quello che sta succedendo a voi tutti.
Riguardo alle religioni non entrerò troppo in dettaglio, però posso dire che gli impulsi religiosi sono volti a connetterci realmente con ciò che è sconosciuto, ed in un certo non-conoscibile da noi esseri umani, in quanto le nostre menti sono limitate, ovvero le nostre menti pensanti sono limitate, ma quando ci caliamo nel nostro cuore molte di queste limitazioni scompaiono, si dissolvono e così si manifesta quel profondo senso di interconnessione non solo con gli umani, ma con la natura, con l’universo, le stelle, il sole, il cielo. In tal senso ci meravigliamo della magnificenza e del mistero di essere vivi in questo mondo, e qualunque sia il percorso che scopriamo esserci congeniale, sia che ci siamo nati, o che l’abbiamo appreso dai nostri genitori, ciascuno con la propria chiesa, sinagoga, moschea o tempio, il messaggio più importante è il messaggio del cuore, cioè che il cuore umano è capace di abbracciare il profondo mistero della nostra interconnessione e la mente ci permette di vedere l’ordine nel disordine. E ciò ci permette di imparare e crescere e guarire e trasformarci durante tutta la nostra vita.
Quindi la pratica della meditazione è molto spesso associata con la religione, ma ciò che la pratica meditativa intende indicare è quale sia la vera natura della nostra umanità in quanto esseri viventi, perchè non importa quale sia la porta che avete scelto per entrare in questa stanza, o la forma della porta, o che pensiate che la vostra porta sia migliore delle altre, ciò che importa è che siate entrati nella stanza, e la stanza è il nostro cuore, e la nostra profonda interconnessione con la natura, con gli altri, con il cielo, il sole, la luna, le galassie. La mente non può ad esempio immaginare le enormi grandezze che esistono nell’universo, però può comprenderle e misurarle, e questo indica quanto sia assolutamente straordinario l’universo che abitiamo, e ciò dovrebbe condurci ad un senso di meraviglia e di soggezione rispetto anche solo ad una breve vita e a quanto essa abbia da offrirci, quando noi non riusciamo a comprenderlo perché troppo presi dal danneggiarci gli uni gli altri, spinti dalle nostre paure piuttosto che dall’amore.
Linda – USA: Io volevo chiedere se secondo te è possibile trovare un equilibrio tra il prestare attenzione alle notizie su ciò che sta accadendo con il virus e su ciò che sta accadendo nella politica, e quindi se è possibile trovare un equilibrio tra l’essere informati e non contribuire allo stesso tempo alla negatività per il semplice fatto di informarci. Io sono un consulente di psicologia e insegnante di yoga, e le mie relazioni con i miei insegnanti e con i miei allievi mi offrono tante prospettive differenti sulla possibilità o meno di essere informati attraverso le notizie e se questo possa essere un bene o un male.
Jon Kabat-Zinn: È una bella domanda. Non c’è un unico modo per coltivare la mindfulness e quindi tutti dobbiamo in un certo senso trovare la nostra confort zone e informarci senza esagerare, senza subire una sovraesposizione alle notizie, perché tali notizie possono intrufolarsi nel cuore e nella mente così tanto da farci impazzire ed da farci diventare dipendenti dal sapere ogni cosa, e questo di sicuro non ci aiuta affatto. D’altra parte mettere la testa nella sabbia e non prestare attenzione, molto probabilmente non è una buona soluzione a lungo termine.
Molti di noi, almeno negli Stati Uniti, in questo momento si trovano in sorta di ritiro forzato di meditazione, e così qualsiasi cosa noi possiamo utilizzare per regolare gli input e gli output può essere messa al servizio della coltivazione della consapevolezza, del cuore e della mente e del corpo, e poiché tu sei un insegnante di yoga sai che non può esistere yoga senza la consapevolezza. Dunque la consapevolezza è un qualcosa di assolutamente fondamentale per regolare ad esempio i primi impulsi del mattino. Dunque possiamo utilizzare questo ritiro per organizzare le nostre giornate, per svegliarci presto, ad esempio, e decidere di non guardare come prima cosa il nostro telefono, o leggere il giornale, o mangiare. Magari non alzarsi dal letto, ma restare a riposare nella consapevolezza, nella posizione del cadavere, che tu sai certamente essere la posizione che dicono sia più difficile tra tutte le 84.000 posizioni. E quindi risvegliatevi al momento presente e se siete ancora vivi in questo momento coltivate realmente questo vostro essere svegli. Così quando ci svegliamo non inseriamo subito il pilota automatico prima ancora di esser scesi dal letto, bensì sediamoci sul letto, o sul cuscino o nel posto che abbiamo scelto per meditare, facciamo yoga, questi sono i modi per coltivarle realmente la salute mentale, nel modo più profondo, non solo per noi stessi ma anche per le persone con cui viviamo, i nostri amici. Puoi fare yoga online insieme ai tuoi amici. Ci sono molti insegnanti che ogni giorno tengono lezioni di yoga online, molti di loro gratis.
E voglio sottolineare la bellezza che sta sorgendo sul web in questo periodo, è come se stessimo accordando la corda di una chitarra, un modo per gestire il sovraccarico di informazioni che ci giungono. E anche noi dovremmo chiederci come possiamo contribuire a ridurre la sofferenza non solo in noi stessi, nelle nostre famiglie, ma in tutto il mondo. Io sono uno delle migliaia di persone che là fuori offrono spontaneamente qualunque cosa essi siano in grado di offrire. Ci sono molti insegnanti di MSBR, e non so quanti di voi sintonizzati qui sono insegnanti di meditazione, a voi voglio inchinarmi, perché siamo tutti come le cellule dell’unico corpo del pianeta e dell’umanità. Noi dobbiamo chiederci qual è la lezione da imparare da tutto questo, di cui potremmo aver bisogno nei prossimi 10, 20, 30, o 40. Perché la prossima volta potremmo non sapere come affrontare un problema simile. Forse questo è una sorta di profondo risveglio per tutto il nostro pianeta e sarà uno dei temi su cui continueremo a riflettere durante questi incontri quotidiani, e se le persone sono ancora interessate a farli. Quindi grazie per questa domanda. Tu sei al posto di guida quindi sarà il mondo a indicarti come fare e tu imparerai a modularti in base a questo, proprio come fai con lo yoga.