La terapia dei disturbi alimentari e un’alimentazione consapevole richiedono un ascolto viscerale di ogni nostro bisogno. Un’alimentazione consapevole è mangiare con intenzione e attenzione. Mangiare con l’intenzione di prendersi cura di sé. Mangiare con la necessaria attenzione per accorgersi e godere del cibo e dei suoi effetti sul corpo.
Mangiare è un’attività naturale, sana e piacevole. Molte persone, al contrario, lottano da sempre con il cibo senza pensare alla relazione che hanno con esso e quali siano i pensieri e le emozioni che possono far scaturire comportamenti alimentari non salutari. In altre parole, reagiscono inconsapevolmente (e talvolta impulsivamente) ripetendo costantemente gli stessi schemi e azioni inappropriate, aumentando il senso di impotenza e frustrazione, convincendosi sempre di più che sia impossibile cambiare.
La consapevolezza aumenta, senza giudizio, la conoscenza di questi schemi e crea spazio tra i trigger (i fattori scatenanti un comportamento alimentare disfunzionale) e le reazioni automatiche, per lo sviluppo di risposte sempre più in vera sintonia con i nostri bisogni e la nostra salute.
La mindfulness un percorso che ci insegna ad osservare i pensieri e le emozioni per scegliere come meglio agire. Invece di reagire senza pensare, aumenta la consapevolezza e la “responsabilità”.
Molti programmi mindfulness based sper io disturbi alimentari si fondano su una concezione della medicina corpo-mente integrata. Il nostro pensiero ed il nostro comportamento incidono significativamente, in senso positivo o negativo, sulla nostra salute e sulla capacità di guarire dalla malattia o da un trauma e di vivere una vita soddisfacente anche in presenza di un’infermità cronica, di un dolore cronico o di uno stile di vita endemicamente stressante.
Il successo della Mindfulness nell’ambito dell’alimentazione invita a riacquistare la piena consapevolezza del nostro modo di alimentarci, spesso carente in coloro che mostrano problemi col proprio peso corporeo.
Molti programmi insegnano:
a distinguere tra fame fisiologica (reale appetito dovuto a un concreto bisogno di alimentarsi) e fame emotiva o della mente
a gestire la fame emotiva e della mente, ampiamente implicata nella genesi del sovrappeso e dell’obesità.
a riconoscere adeguatamente gli stimoli della fame e della sazietà,
a non scandire in modo rigido gli orari dei pasti ma imparare ad ascoltare i segnali de corpo.